Triste a dirsi, la morte è parte del percorso di vita di ogni essere umano, indipendentemente dallo stile di vita, dalla storia o dallo status di cui gode una persona.
Affrontare il momento più triste non è mai facile, specialmente quando si deve fare i conti con il metodo di sepoltura da selezionare per onorare il defunto.
Oggigiorno, le modalità sono molteplici e si differenziano in base all’effettiva effettuazione e allo scopo di ciascuna di esse; una delle tecniche maggiormente utilizzate è l’inumazione, molto spesso confusa con la tumulazione.
In questo breve articolo, pertanto, cerchiamo di chiarire innanzitutto la definizione di inumazione, per poi analizzare quelle che sono le differenze che esistono con la tumulazione.
Immergiamoci subito!
Con il termine “ inumazione
” si intende l’atto di sepoltura in linea generale. Il rito associato a questa metodologia prevede la semplice sepoltura del feretro nella terra nuda
, impiegando una bara di legno senza alcun rivestimento in metallo.
Il legno selezionato non è casuale, ma viene scelto in base alle sue qualità, in modo tale che dia la possibilità alla salma di decomporsi insieme al suo involucro in un lasso di tempo che, mediamente, si aggira sui 10 anni
.
È interessante considerare che questa pratica funeraria affonda le sue radici parecchio indietro nel tempo: le primissime tracce di inumazione, infatti, risalgono all’antico Egitto, nel quale la popolazione impiegava i sarcofagi, antiche bare più o meno elaborate, per riporre i loro defunti.
Oltre agli egiziani, anche i Greci avevano l’usanza di costruire le proprie necropoli sotterrando i defunti nella nuda terra, di fatto inumandoli.
Le tradizioni e i metodi di sepoltura si differenziano ancora di più quando si parla degli Etruschi, popolazione che utilizzava tombe rupestri, ossia delle tombe ipogee ricavate da costoni di rupi, per conservare i defunti.
Tutte queste culture, tuttavia, sono accomunate da quello che è il reale significato della sepoltura: dare al defunto l’estremo saluto rispettando le sue volontà e cercando di onorarlo al meglio delle proprie possibilità.
Inoltre, l’inumazione prevede anche un rituale
, ossia lo svolgimento di un atto in presenza di un gruppo di persone, solitamente composto da familiari, amici e conoscenti del defunto, con la partecipazione di una figura di culto che tiene una breve considerazione religiosa e che recita una preghiera per il caro scomparso.
L’esecuzione di tali rituali durante l’inumazione vera e propria ha lo scopo di agevolare la necessaria presa d’atto della dipartita del defunto, condividendo l’evento con la comunità associata o di appartenenza, cosa che avviene per occasioni decisamente più gioiose, come i matrimoni.
Riprendendo il concetto precedentemente enunciato, tuttavia, molto spesso l’inumazione viene confusa con quella che è la tumulazione.
Analizziamo le sostanziali differenze che esistono tra questi due metodi di sepoltura.
Se da un lato l’inumazione include la sepoltura della salma direttamente nella terra nuda, in una bara senza elementi in metallo, la
tumulazione prevede che la salma venga posta in un feretro composto da uno strato di legno e uno di metallo.
Mentre l’inumazione ha lo scopo di permettere la decomposizione del defunto e della bara in un periodo massimo di 10 anni, l’impiego del metallo nella bara adatta alla tumulazione ha lo scopo di
preservare la salma .
Dopodiché, il feretro viene solitamente posto in un
loculo concesso dal cimitero locale e, successivamente, murato.
Nel caso in cui il loculo sia posizionato fuori terra, viene detto
loculo a colombario ; in alternativa, i familiari del defunto hanno la possibilità di tumulare il feretro a terra, avvalendosi dell’utilizzo delle
tombe familiari ipogee .
Le pratiche burocratiche che prevedono la concessione del loculo cimiteriale al cittadino privato vengono eseguite dall’
Ente responsabile della stessa concessione e resta a disposizione per un periodo di 20 anni totali; scaduto questo limite, la salma viene riesumata e i resti raccolti in un ossario per essere pronti per la successiva pratica funeraria, che sia una traslazione o una cremazione.
Ecco, quindi, un’ulteriore differenza tra inumazione e tumulazione: le
tempistiche di decomposizione della salma , conseguenza diretta del posizionamento finale del feretro.
In terra, la decomposizione potrebbe richiedere un periodo medio di circa 10 anni, mentre nei loculi le tempistiche si dilatano, arrivando ad un massimo di
20 anni.
Questo fattore influenza molto la scelta di un’opzione di sepoltura rispetto all’altra: in molti casi, la volontà di tornare alla terra fa propendere verso la scelta di inumare il feretro, mentre il desiderio di preservare il ricordo per il maggior tempo possibile porta alla scelta della tumulazione.
Ad ogni modo, in Italia la tumulazione è il metodo di sepoltura maggiormente utilizzato, scelta che in molti casi non considera gli altri rituali funebri disponibili.
A questo proposito, nel caso in cui si necessiti di
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